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il monte argentario nel medioevo

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Il Promontorio dell' Argentario era in passato un'isola e derivava dalla cosiddetta Tirrenide, un blocco unico di terra, in gran parte sprofondato, che comprendeva anche le attuali isole dell'arcipelago toscano. In seguito l'isola fu collegata alla terraferma da due strette bande di terra, dune accresciute dall'accumulo progressivo di sabbia. Esse delimitarono anche uno spazio di mare intermedio, una laguna chiusa dal Monte Argentario, dalle due dune e dalla terraferma. Le dune sono conosciute con il nome toscano di tomboli: il Tombolo della Giannella a nord, e il Tombolo della Feniglia a sud. La laguna intermedia, che prende il nome di Laguna di Orbetello, ha un'estensione di 26 chilometri quadrati e una profondità inferiore ai 2 metri. Essa comunica con il mare attraverso i canali di Nassa e di Ansedonia, e con il fiume Albegna attraverso il Canale Nuovo di Fibbia o delle Saline. L'Argentario è caratterizzato da un territorio accidentato che raggiunge la sua vetta più alta a 635 metri, nel Monte Telegrafo. E' quasi interamente coperto dalla macchia mediterranea, tuttavia esistono aree dedicate all'agricoltura (olivo, vite, alberi da frutta). Delle due dune, la Feniglia ha conservato per intero la vegetazione ed è coperta interamente da una pineta. E' uno spettacolo suggestivo, quasi tropicale, vedere questa lunga distesa arborea che confina solo con la spiaggia. Mentre i tomboli presentano una spiaggia lunga alcuni chilometri, le spiagge del Monte Argentario non sono ampie. In realtà l'intero territorio della costa è frastagliato e solo talvolta nelle insenature si trovano piccolissime spiagge, la cui origine è nei depositi che i torrenti formano quando sfociano a mare. Un altro aspetto dell'Argentario, non molto noto al turista, è la ricchezza in grotte. Esse si distinguono in base alla natura: le grotte costiere devono infatti l'origine all'azione erosiva del mare, quelle interne dipendono dal fenomeno carsico. Data la straordinaria bellezza e la singolarità del paesaggio, non sorprende se la più importante risorsa economica dell'Argentario si fonda proprio sul turismo, principalmente elitario, ma anche popolare.

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